Materiale del percorso di Teacher Training
ADHD
Che cosa è l'adhd
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività, ADHD (acronimo inglese per Attention-Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo dello sviluppo neuropsichico del bambino che si manifesta in tutti i suoi contesti di vita, i cui sintomi cardine sono: inattenzione, impulsività e iperattività.
Riguarda bambini/adolescenti che in genere hanno un buon livello cognitivo, ma nonostante ciò il loro rendimento scolastico non è ottimo in quanto il disturbo compromette il loro funzionamento globale.
Il sintomo dell’inattenzione comprende:
❑ deficit di attenzione focale e sostenuta
❑ facile distraibilità, anche con stimoli banali
❑ ridotte capacità esecutive nell’esecuzione dei compiti scolastici, nelle attività quotidiane, nel gioco e nello sport
❑ difficoltà nel seguire un discorso
❑ interruzione di attività iniziate
❑ evitamento di attività che richiedono sforzo cognitivo.
Il sintomo dell’iperattività si manifesta come:
❑ incapacità di stare fermi
❑ attività motoria incongrua e afinalistica ❑ gioco rumoroso e disorganizzato
❑ eccessive verbalizzazioni
❑ ridotte possibilità di inibizione motoria.
Il sintomo dell'impulsività si esprime con:
❑ difficoltà di controllo comportamentale
❑ incapacità di inibire le risposte automatiche ❑ scarsa capacità di riflessione
❑ difficoltà a rispettare il proprio turno
❑ tendenza a interrompere gli altri
❑ incapacità di prevedere le conseguenze di un’azione
❑ mancato evitamento di situazioni pericolose.
Tratto da Guida adhd insegnanti
Che cosa è il DOP
Materiale del percorso di Teacher Training
DOP
Recenti ricerche condotte sul territorio nazionale evidenziano una significativa percentuale di soggetti con difficoltà del comportamento, tale percentuale arriva a raggiungere anche il 20% a seconda del campione e dei metodi di indagine utilizzati. Da una lettura analitica dei dati emerge una significativa prevalenza di soggetti con difficoltà nell’autocontrollo e comportamenti oppositivi, seppure non manifestamente antisociali o delinquenziali.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio è una modalità ricorrente di comportamento provocatorio, negativistico, disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi (Criterio A) ed è caratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenti comportamenti:
◻︎ perdita di controllo (Criterio A1),
◻︎ litigi con gli adulti (Criterio A2),
◻︎ opposizione o rifiuto di rispettare richieste o regole degli adulti (Criterio A3),
◻︎ azioni deliberate che danno fastidio agli altri (Criterio A4),
◻︎ accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio comportamento (Criterio A5),
◻︎ essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri (Criterio A6),
◻︎ essere collerico e risentirsi (Criterio A7),
◻︎ essere dispettoso o vendicativo (Criterio A8).
Per definire il Disturbo Oppositivo Provocatorio, i comportamenti devono manifestarsi più frequentemente rispetto a quanto si osserva tipicamente nei soggetti di età e livello di sviluppo paragonabili e devono comportare una significativa compromissione del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativo (Criterio B).
Gli interventi cardine per queste difficoltà sono quelli sull’ambiente di vita del bambino/ragazzo, quelli cioè che da un lato portano nell’ambiente una riduzione dei pregiudizi circa l’origine dei comportamenti problematici del soggetto e, contemporaneamente, lo spingono, tramite una corretta informazione e formazione, a modificarsi per meglio rispondere alle necessità del soggetto stesso. Questo tipo di intervento psicoeducatvo ha anche lo scopo di supportare il soggetto e la sua famiglia nello sviluppo di strategie che gli permettano di sviluppare competenze utili per gestire la sua impulsività e inserirei in modo adeguato nel proprio contesto sociale di riferimento, prevenendo l’esclusione sociale e il passaggio dai servizi scolastici e sanitari ai servizi sociali.